La Festa di Sant'Antonio Abate è preceduta da intense giornate in cui i cittadini di Mamoiada si preparano per celebrare il santo. Alle donne spetta il compito di preparare i dolci: papassinu biancu e nigheddu, coccone 'in mele e sas caschettas. I papassinos prendono il nome dalla papassa, l'uva passa. Sono biscotti a base di uva passa e noci ricoperti di glassa. Numerose sono le varianti, tra questi i papassinos nigheddu, dolci tipici della festa di Sant'Antonio Abate. Anche questi sono a base di uvetta e noci ma viene aggiunto il vino vino cotto che gli conferisce un aspetto scuro. Coccone 'in mele è un tipo di pane dolce e infine sas caschettas dei biscotti a base di mandorle e miele.
Mentre le donne trascorrono il tempo in cucina agli uomini spetta il compito di raccogliere la legna e accatastarla per il falò. Intanto in paese vengono raccolte delle offerte e ogni famiglia porta il vino, i dolci e altro cibo da consumare insieme durante i giorni di festa.
La festa inizia nel pomeriggio del 16 gennaio quando il prete benedice il falò della chiesa della patrona Beata Vergine Assunta girando per tre volte attorno al fuoco seguito dalla statua del Santo e da tutti i fedeli. Dopo la benedizione vengono accessi tutti i fuochi nei vari rioni. I falò sono circa quaranta e per tutta la notte i cittadini si sposteranno da un quartiere all'altro per condividere il vino e i dolci. Canti e balli accompagnano la festa.
Il giorno seguente, il 17 gennaio, si tiene il rito della vestizione dei mamuthones e issohadores, maschere tipiche del carnevale sardo. Le maschere danno il via alla processione danzata che visita tutti i falò accesi dove trovano gli uomini e le donne del rione che offrono vino e dolci per ringraziarli. La festa continua per tutta la notte.
Il 18 gennaio è Sant'Antuneddu, il giorno in cui la festa si conclude. In ogni rione ci si riunisce per bruciare gli ultimi tronchi e consumare il cibo.
Ultima modifica 04/01/2019 ore 10:30
Foto: Kalaris eventi
Per molti associata ai volti grotteschi delle maschere di carnevale, Mamuthones e Issohadores, ospita il Museo delle Maschere Mediterranee dove sono raccolte le maschere e costumi del tradizionale carnevale barbaricino